mercoledì 16 novembre 2011

The truth

                                         Jake Baddeley



Verità è la parola più usata del vocabolario italiano. Tutti pronti a tirarla in ballo al momento opportuno a pro
e sproposito. Se tutti fossimo i paladini del vero come amiamo ritrarci non ci sarebbe tutta questa apatia che offusca come nebbia ogni percezione del reale. Volendo, anche la verità è un concetto relativo. Spesso mi capita di sapere esattamente le mie verità ma di trascurarle volutamente per evitare di schiantarmici contro. Quando celo qualcosa la prima a cui la nascondo sono io. Ho una perfetta conoscenza della mia persona, dei miei limiti, dei miei difetti e di tutti gli aspetti che dovrei, ma  non voglio cambiare, perchè mi farebbero perdere me stessa.  Il mio limite più grande è forse quello di non credere alle verità altrui e nemmeno alle mie e di accettare tutto e niente con beneficio d'inventario.

"Sono fortemente socievole in modo fortemente negativo. Sono la inoffensività incarnata. Ma non sono altro che questo, non voglio essere altro che questo, non posso essere altro che questo. Verso tutto ciò che esiste ho una tenerezza dello sguardo, un affetto dell'intelligenza: niente del cuore. Non ho fede in niente, speranza in niente, carità per niente. Aborro con nausea e spavento i sinceri di tutte le sincerità  e i mistici di tutti i misticismi; o meglio le sincerità di tutti i sinceri e i misticismi di tutti i mistici. E' una nausea quasi fisica, allorchè questi misticismi sono attivi, allorchè pretendono di convincere l'intelligenza altrui, o di muovere la volontà altrui, di trovare la verità o di riformare il mondo".


Fernando Pessoa


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