domenica 20 novembre 2011

Hai paura del buio?

                                                                             Vladimir Kush


A volte sono un fiume in piena con gli argini devastati. Lascio che tutto ciò che penso, sento venga fuori come una valanga di fango e detriti. Altre volte sono un deserto torrido e secco da cui non si può tirar fuori niente se non sabbia. Camminando costantemente in bilico tra buio e luce mi rendo conto che il. buio spegne ogni parvenza di sconvolgimento ottico. Ma non è più un problema d'opposti, è piuttosto una questione di sfumature. Le sfumature ti differenziano, t'identificano come una targhetta appesa al muro, garanzia dell'ingarantibile. Le sicurezze sono trappole che ci costruiamo per paura del buio, è solo quando impari a spegnere l'interrutore senza muovere un dito che ti rendi conto che si può vivere stabilendo quando è ora di illuminarsi e quando è ora di spegnersi.

"Diciamocelo: sono atterrita, atterrita e agghiacciata. Innanzi tutto, immagino, ho paura per me stessa... il vecchio, primitivo istinto di sopravvivenza. Sta insorgendo, perciò vivo ogni momento con una terribile intensità. Ieri sera tornando da Boston, mi sono abbandonata sul sedile e ho lasciato che le luci colorate, la musica della radio, l'immagine riflessa del ragazzo che guidava mi venissero incontro. Tutto fluiva su di me con un lancinante grido di dolore... ricorda, ricorda, questo sta accadendo ora, ora, ora. Vivilo, sentilo, stringilo. Voglio diventare pienamente conscia di tutto ciò che finora ho dato per scontato. Ti colpisce con più forza quando senti che potrebbe essere l'addio, l'ultima volta. 
Devo avere qualcosa. Voglio finirla con tutto, con questo enorme, grottesco scherzo, prima che sia troppo tardi. Però non sembra che scrivere poesie e lettere serva a molto. I grandi uomini sono tutti sordi; non vogliono sentire il minimo scricchiolio mentre attraversano la strada con i loro scarponi chiodati. Ed, ho l'impressione che tutto questo ti sembrerà un pò delirante. Come me, del resto."

Sylvia Plath- Diari





Le nostre difese sfidano la follia
Che ormai non sa di niente, niente, niente, niente.....

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