domenica 30 ottobre 2011

Programmerò il mio umore artificialmente


"Sai di vivere una vita che è contronatura, dove un giorno è per la notte
dove la paura va scacciata via in un attimo, in un gesto attento di quell'anima un pò scura che ti
porti dentro. O forse è naturale inseguire il destino, perder l'innocenza per sentirsi bambino e dalle facce appese alle circostanze fai un sorriso beffardo e non ti accorgi neanche"

sabato 29 ottobre 2011

Don't let me now


Atterrare su un piano rigido e schiantarsi con qualcosa che non potevi immaginare, atterrisce, distrugge. A volte è come vivere una realtà al limite del grottesco, dell'assurdo, non ne hai neppure percezione eppure continui a tremare e temere. Ci si rende conto che i guai sentimentali sono l'ultimo pensiero, l'ultima sciocchezza in confronto alla vita delle persone che ami, che per te ci sono sempre state, che hanno pianto e riso con te, che ti hanno sopportato nei momenti più deliranti, più vuoti, che erano lì quando ti lamentavi perchè qualcosa non ti piaceva, oppure inneggiavi al combattere le ingiustizie, che ti hanno appoggiato quando nessuno credeva che potevi farcela. Il senso del tragico, della catastrofe è più forte di qualsiasi altra percezione, probabilmente il mio diffidare fino all'inverosimile, mi porta a non avere neppure fiducia nelle ipotesi dei medici, che prima dicono x e subito dopo y, come se si stesse parlando della scelta tra due dolci, invece che della vita della gente. Quello che temo è di non avere più il tempo per raccontarti tutto quello che avrei voluto dirti, ma soprattutto che sei la persona a cui voglio più bene al mondo, anche se spesso ho inscenato proprio con te scontri armati. Vederti lì in quel letto è una coltellata allo stomaco ogni volta che provo ad avvicinarmi, eppure tu trovi la forza di scherzare e io quella di non piangere, perchè devo essere quella forte. E poi sapere, e non poterti dire che so. Vorrei dirti: "Scusami per tutte le volte che ti ho aggredita e me la sono presa con te perchè non mi capivi e poi perchè non volevo nemmeno che ci provassi". Ma so che le parole rimarranno lì sospese nel nulla, nel vuoto di una stanza che odora di disinfettante e dolore. 

 
If I could start again a million miles away I would keep myself I would find a way...

martedì 25 ottobre 2011

L'elefante bianco


Alza il pugno senza tremare
Guarda in viso la tua realtà
Guarda avanti non ci pensare
La storia viaggia insieme a te.

domenica 23 ottobre 2011

Strange days have found us and through their strange hours we linger alone



Svegliarsi più stanchi di quando si è andati a dormire. Come se avessi lottato tutta la notte con non so chi. Sogni allucinanti e allucinati, degni del peggior splatter esistente in commercio. Non chiedo a nessuno di capirmi, ma le persone che hanno la presunzione di dire e soprattutto di credere cosa ci sia nel mio incoscio m'innervosicono,  mi fanno diventare odiosa e intollerante. Tutti dovremmo farci un bel lavaggio del cervello e smettere di avere la presunzione di saper capire gli altri, perchè spesso neppure loro riescono a capirsi. Io per esempio non mi capisco sempre. De Silva scrive "La gente non ha le emozioni chiare, altro che le idee" ed io sono portata a giungere alla sua stessa conclusione e cioè: Non avevo capito niente. Meno male però che non avevo è imperfetto e che il mio grandioso istinto di autoconservazione mi ha urlato rompendo l'argine dell'offuscamento: Scappa più veloce che puoi. Ancora una volta mi sono salvata. Chiudo con Pessoa và:
"Ho sempre rifiutato di essere compreso. Essere compreso significa prostituirsi. Preferisco essere preso seriamente per quello che non sono, ignorato umanamente con decenza e naturalezza."



Strange days have found us And through their strange hours We linger alone Bodies confused Memories misused As we run from the day To a strange night of stone....

sabato 22 ottobre 2011

venerdì 21 ottobre 2011

Ucciso Gheddafi



Bene, la grande notizia è arrivata, finalmente è morto il rais. In Libia è festa, in America altrettanto. Berlusconi dice che la guerra è finita, ma solo fino a pochi anni fa era diventato il suo "compare prediletto", e deve dire proprio grazie a lui se ha imparato il bunga bunga (ma questi sono dettagli no?). Gheddafi era un desposta, uno che torturava la gente, che reprimeva la libertà di manifestazione non solo del pensiero ma anche dell'essere, tutto verissimo e comprovato. Ma l'occidente che è portatore di grandi valori, di democrazia, di legalità, del giusto processo che fa? Lo uccide. Ovvio così come ha fatto mesi fa con Bin Laden. Abbiamo a disposizione tribunali internazionali di ogni sorta, per giudicare e punire le gross violation (ossia le violazioni più gravi che comportano una lesione alla natura umana, come violenze, stupri, violenze gratuite etc), eppure due dei criminali più pericolosi degli ultimi anni sono stati fucilati a sangue freddo. Si pone l'omicidio come soluzione necessaria e come gesto su cui festeggiare. Ma credo ci sia ben poco da festeggiare, se i grandi paesi democratici risolvono tutto sparando. Forse è un mezzo più efficace, anzi lo è senza dubbio, ma credo che far scontare il resto dei loro giorni in un carcere a questi individui sia molto più incisivo e coerente con i valori che tanto diciamo di propugnare. Del resto però la prassi è questa ormai. Paesi che aiutano altri paesi a democraticizzarsi, ad aprirsi al mondo tramite l'uso dei mezzi minimi di comunicazione, che poi al loro interno fanno leggi per manipolare ciò che qualsiasi individuo esprime liberamente secondo quanto la stessa Costituzione (che nel caso se lo fossero dimenticato è Legge prima tra tutte che racchiude principi inviolabili) gli consente di fare. Combattiamo la guerra con altra guerra, e poi ci stupiamo se i manifestanti diventano violenti, quando bisogna mettere anche il margine di dubbio, che sia stato un intento collaterale quello di rendere un caos il corteo per alleggerirlo di contenuto. Quanto siamo democratici.


Sai cosa faccio scrivo una canzone sulle cose come stanno perché stanno tutte lì e se tornano poi se ne vanno. E puoi cercarle negli abbracci quelli che lascian soli per sempre quando si conta fino a dieci tenendo gli occhi ben serrati senza estrazione, senza vittoria.

giovedì 20 ottobre 2011

Walking in the woods



Le grandi idee che risultano essere delle pessime idee ti colgono quando meno te lo aspetti: passeggiata nei boschi per riflettere. Cercavo il silenzio ed ho scoperto che proprio il silenzio mi atterrisce e mi paralizza il respiro. Cercavo di trovare l'ispirazione e mi rendo conto di non averla voluta semplicemente vedere. Mi rendo conto che quando sono in montagna vorrei essere al mare. E' la parabola dei miei giorni credo di volere il bianco ma in realtà voglio il nero, mi convinco delle cose perchè dentro di me so che è meglio così, ma il risultao finale è sempre lo stesso, non mi accontento e divento nevrotica. Scrivo qualcosa e dopo due secondi finisce nella spazzatura perchè troppo mediocre, troppo scadente, potrei fare un favore agli alberi e smettere di sprecare carta, si forse la soluzione migliore è usare il pc. Il problema è che quando scrivo al pc ho l'impressione che le parole, le cose che voglio dire perdano valore, si svuotino e si trasformino in inutili segni luminosi. Quando scrivo su carta è diverso, si crea un rapporto diverso, materiale, fisico con le parole che escono fuori dalla penna impugnata, a mò di pugnale, dalla mia mano. Le parole sono la cosa pù bella e la cosa più brutta che esiste. Ti riempiono a volte, altre ti uccidono. Forse alla teoria delle parole è preferibile la prassi dei fatti.


E tutto sembra buono in questa nuova ebbrezza dove in cambio del tuo niente ti danno una carezza. Chissa'...

mercoledì 19 ottobre 2011

E voglio un pensiero superficiale che renda la pelle splendida



Com'è stancante correre da un posto all'altro, pensare a più cose contemporaneamente. A volte vorrei solo resettare il tutto e ripartire da capo, ma so che dopo poco sarei allo stesso punto di ora. Credo che fare ragionamenti elementari semplifichi di molto le cose, se si assume che A+B=C e solo questa è l'unica opzione possibile, tutto diventa più facile, è solo che io metto come risposta/soluzione potenziale tutte le lettere dell'alfabeto e incasino tutto. La mattina cammino per strada come se appartenessi ad un altro mondo, sempre sovrappensiero, sempre persa nelle mie contorsioni mentali, che peggiorano nel corso della giornata. Del resto i Bluvertigo cantano: "Sovrappensiero ti guardi vivere e ti incammini puoi fare tante cose contemporaneamente raggiungi alti livelli di comunicazione raggiungi altri livelli di concentrazione assisti ad una spiegazione (e ne alteri il contenuto) ", e sembra proprio la colonna sonora di oggi e chissà di domani.

domenica 16 ottobre 2011

Another time



E ancora  una volta ho dimostrato chi sono. Sono una che se ne frega dello status, che usa i soldi per quello che sono, un semplice mezzo per ottenere qualcosa che le piace/di cui ha bisogno e non per comprarsi l'affetto della gente o le loro attenzioni. Che vita patetica quella di chi crede che tutto ha una quantificazione monetaria. Per me voglio una vita anche orrenda piena zeppa di casini, ma senza costrizioni, senza corruzioni, senza persone che cercano di corrodere le mie idee e di comprare la mia persona come ad un'asta di paese. Magari non ho la  più pallida idea di che cosa vuol dire essere innamorati, ma so che se non si provano emozioni non si va da nessuna parte, e io non mi emoziono più da troppo. De andrè canta: "O resterai più semplicemente dove un attimo vale un altro senza chiederti come mai, continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai", e io dico che sceglierò e non mi accontenterò più dell'essere scelta. Se alla gente vengono i complessi d'inferiorità quando parlano con me il problema è solo loro, mi rifiuto di appiattirmi per la finta vittima d'inferiorità di turno. Provo ribrezzo per il vittimismo fine a se stesso e per le persone che per tutelare i propri interessi manderebbero alla ghigliottina anche una persona che non centra un accidente. Ma di cosa mi stupisco? In fondo l'andazzo è questo in tutto. Pensiamo semplicemente a quelli che hanno cominciato a fare violenza senza costrutto durante la manifestazione, a che pro? per dire cosa se non per passare dalla parte di chi combatti. Come si può diventare così proiettati verso se stessi e dimenticare tutta la gente che ti sta attorno?





Ma vedo ciò che credi invisibile...




C'è sempre di peggio dietro l'angolo


mercoledì 12 ottobre 2011

Dimenticarsi


Quando dimentichi una cosa o qualcuno le ipotesi sono tre:
a) o sei smemorato per natura;
b) o sei talmente bravo da riuscire a farti il lavaggio del cervello da solo;
c) o  non c'era  un motivo per ricordare la suddetta cosa o persona.
La prima ipotesi in realtà è quella più semplice, è un limite che va registrato così per quello che è, magari si ha sto limite ma insieme mille altre potenzialità illimitate.
La seconda ipotesi ritrae una forza di volontà, forse pari alla volontà di potenza nietzschiana, con annessa una capacità di autodeterminazione altrettanto altra.
La terza ipotesi è la più ambigua di tutte perchè si potrebbe reputare che quel soggetto/oggetto non abbia avuto parte determinante in nessun fatto/atto con cui si è entrati a contatto, oppure che lo stesso ne sia stato talmente parte da dover essere rimosso per evitare l'effetto collaterale che comporta il suo ricordo. E' un pò come Eternal sunshine of a spotless mind.
Quindi la domanda è: meglio ricordare o buttare nel dimenticatoio?


If only we remembered  as much as we forget...

martedì 11 ottobre 2011

People are stange




La gente è strana, ti fa regali senza motivo, o forse per comprare la tua attenzione, e tu devi per forza accettarli, non sopportano i no, e se gli sbatti in faccia un bel rifiuto ti prendono per stronza. E' ancora più divertente pensare ad amici che non vedi/senti da anni, che ti salutano per strada una volta si e l'altra no, a cui improvvisamente dopo il tuo ignorarli, viene voglia di rivederti "da vicino" chissà poi a quale pro. E' triste pensare all'opportunismo che ci pervade in ogni aspetto della nostra esistenza dal lavoro,ai sentimenti, all'amicizia e anche alla semplice conoscenza, tutto diventa utile se sfruttabile in qualche modo. Pensare che le relazioni umane siano uno scambio d'interessi è davvero squallido. Credo di odiare tutto questo, di soffire della nausea di Sartre verso i più, mi da fastidio la banalità e l'ovvietà ma ancor più il finto essere originali che sfocia nel patetico. Col passare dei giorni elaboro cosa non voglio e sviluppo la percezione di me stessa. Oggi ho sentito questa frase che vorrei tatuarmi in testa per non dimenticarla mai: Tutti dovete avere un sogno, altrimenti che senso ha quello che fate? L'importante credo che sia che il sogno sia tuo, e che gli altri ne divengano parte solo dopo averlo realizzato.


Everybody's looking for something. Some of them want to use you

On air today


Some girls are bigger than others

sabato 8 ottobre 2011

Vi sono tante aurore che devono ancora risplendere

"Non subordinarsi a niente, nè a un uomo, nè a un amore nè a un'idea; avere quell'indipendenza distante che consiste nel diffidare dalla verità, e ammesso che esista, dell'utilità della sua conoscenza[...] Appartenere: ecco la banalità. Fede, ideale, donna o professione: ecco la prigione e le catene. Essere è essere libero". 


Fernando Pessoa


"e mi urli che il tuo cuore non è un bilocale da 300 euro al mese"
 

venerdì 7 ottobre 2011

Feel like this




Tutto mi stanca, e a lungo andare mi opprime. E' come se mi mancasse l'aria, lo spazio, come se stessi lì lì per soffocare. Come se arrivassi ad un livello di tolleranza sotto a zero. La linea di condotta da tenere forse è provare a trovare un libro, una canzone, una persona che non mi faccia pensare. Devo spegnere il turbinio di idee che sbattono nei miei neuroni. E dovrebbero smetterla di dirmi che devo fare questo, devo fare quello, devo aiutare. Io non voglio aiutare nessuno, voglio aiutare me stessa, che forse è arrivato il momento opportuno. Non devo essere sempre io a salvare la situazione, a fare in modo che gli altri escano da qualcosa che si sono cercati di soli. Magari è come dicono, ma cosa se ne può fare una persona di una camera a gas illusoria?
Una cosa è un sogno, un'altra è illudersi.


"L'uomo non concede se stesso agli angeli e nemmeno interamente alla morte, se non quando s'indebolisce la sua volontà" 
Joseph Glanvill

Rules

Ci sono tre regole:
1. c'è sempre una vittima;
2.cerca di non essere tu;
3. non dimenticare la seconda regola.
                                                         E.M.Reys

mercoledì 5 ottobre 2011

Land of confusion


Too many men, too many people making too many problems and not much love to go round
Can't you see this is a land of confusion?

lunedì 3 ottobre 2011

Find me

"Ritrovare se stessi", ho sempre pensato fosse una mezza scusa per giustificare comportamenti inspiegabili.. Eppure ora devo ricredermi. A volte capita di aver bisogno di allontanarsi  da tutto quello che si ha attorno, forse per iniziare un processo di autoanalisi che porterà ad una crescita personale, forse per fuggire da chi ti vuole mettere in una gabbia finto dorata per buttare via la chiave. Sicuramente Aristotele non pensava a me quando ha scritto "In medio stat virtus"... Le mezze misure mi sono sempre sfuggite.. Non mi arrabbio a metà e non so amare a metà. Sono più per "o tutto o niente". Forse dovrei inventarmi delle riserve, da usare al momento opportuno, forse no. Ma credo che sia importante riuscire a capire perchè sbatto sempre nello stesso muro e non abbandono la sindrome da crocerossina. Se proprio ho queste intenzioni è meglio che mi dia al volontariato.



And dreamed of all the different ways I had  to make her glow