giovedì 19 luglio 2012

Ricetta di quotidiana macabra felicità n. 13

Ho smesso di pensarti ormai
Ma faccio sogni strani
Mi specchio e c'e' un estraneo
Che ha ancora le mie mani
Che come dei diamanti
Schieravi su di te
Pronta a far progetti per noi

Rimandavamo sempre tutto a domani Amore
Per esser sempre quello che vuoi
E non finire mai
Non finire mai
Non finire mai

Se questo e' il tempo che si ha
Mettiamo una distanza
Dalla citta', dai numeri,
Dal freddo della stanza
Voglio la tua bocca
Ma mi passera'
Prima che si apra per me

Per rimandare ancora tutto a domani Amore
Ed esser sempre quello che vuoi
E non finire mai
Non finire mai
Non finire mai

Musa un po' puttana madre della mia bambina
Ora che son forte so che sei piu' forte tu

Non finire mai
Non finire mai
Non finire mai

mercoledì 18 luglio 2012

L'importanza delle prime impressioni

"Qui il passato occupa sempre più spazio e la città svanisce sotto i piedi... ti rendi conto che non stai andando da nessuna parte?"

Italo Calvino- Le città invisibili

Almeno torna indietro e inventati un addio.

I fogli che volano sulla scrivania, tre lampade accese come fari puntati addosso, ma non ci sono accuse che tengono stasera, nessun imputato o perlomeno per una volta non sei tu. Siamo tanto bravi ad additare gli altri, a ergergerci a suggeritori universali del bene comune, ma poi non siamo così esperti con noi stessi se non nella misura in cui battiamo i piedi sull'asfalto per darci ragione.  A volte occorre del tempo non solo per focalizzare bene l'obiettivo ma anche per capire chi hai davanti, ma talora sono le prime impressioni quelle che contano. E' il momento in cui scatta l'allarme rosso mentale che dice "fuggi, via il più veloce possibile, sei ancora in tempo", ma poi c'è quella vocina fastidiosa, quella che ti dice che non puoi pensare sempre male di tutto e tutti, che devi provarci a fidarti. E allora che fai? Ti fidi. E dopo? Te ne penti. Ma poi pensi che ogni cosa ha una fine sicura e anche i mesi d'illusioni vanno buttati nel dimenticatoio insieme a chi non merita un posto neppure là.  Perchè è così semplice, scegliere un personaggio a caso e dire "sono io, è come me", è facile essere un personaggio di un libro, di un film, di un fumetto. Quello che è assurdamente faticoso è essere una persona, una che nonostante tutto resta se stessa senza schemi prefissati dal suo autore. Poi quel tutu, le mille chat che si aprono, chi ti contatta per vedere come stai, ma tu sai che non gliene frega niente, chi ti contatta per dirti di averti sognata dopo averti visto tre volte nella sua vita, chi per dirti che  è ora di concedergli un appuntamento. E il disgusto. Basta una parola e sono pronti a passarsi una serata. Come riempire un bicchiere di terra e scambiarlo per acqua che ci disseta. 



 
 Non mi voglio fermare, oggi sto bene, continuo ad andare.

domenica 15 luglio 2012

Il mattino dei morti viventi

Con i verbi adatti
Fermi in bocca da tre settimane
Gli aggettivi chiusi nel caveau
Se le congiunzioni sono perle
Che dirigono le frasi e anche la sincerita'

Le pause rifugi sui monti
Per scappare da te

Respirando domino
Lo spazio che c'e' intorno a me
Richiudo le finestre come te 

"SIAMO CICATRICI AL CONTRARIO, IO E TE: PRIMA CI SIAMO GUARITI, POI CI SIAMO FATTI MALE."

sabato 14 luglio 2012

Gabbie di strategie


Il vecchio Alex cercava di non pensarci troppo ad Aidi. Lei, d'altra parte non si faceva sentire. Così il nostro stava cercando di ridurre tutta la faccenda al regno di quelle storie che sono già finite prima di cominciare.

Enrico Brizzi- Jack Frusciante è uscito dal gruppo


"Non so che fare, da un lato vorrei dimenticarla, ma contemporaneamente ho la certezza che sia l'unica persona, l'unica dell'intero universo in grado di rendermi felice"

500 Days of summer


Man Rey


"A volte per capire che ruolo avevi occorre uscire di scena", ha ragione il buon Lec. "Non è per te, non sei tu", è come un rebus con metà delle lettere già scritte, uno di quelli che anche Mimì ad occhi chiusi potrebbe compilare. La realtà in questo caso è esattamente come sembra e non c'è neppure una virgola fuori posto.
Occorre rientrare nello schema, nella parte prestabilita, senza sgarrare. E non è recitare, ma semplicemente una necessità di adesione al reale. Ci sono momenti in cui le cose ti appaiono come se fossero un'oasi mentre cammini nel deserto e  il bisogno è talmente forte che non puoi renderti conto che è solo un miraggio.  Ma anche questo fa parte del gioco, di ciò che preventivamente si era messo in conto. E' disegnare cerchi nell'acqua con la consapevolezza che è quello che vedi, ma senza renderti conto che i tuoi occhi vedono cerchi su un mare piatto, sempre uguale, sempre diverso. E' lo stesso mare che ti riempie di ondate, che ti lancia le pietre con le onde, è lo stesso mare che riusciva a farti chiudere occhio. E poi il muro, il mare non si vede più, ma anche questo era stato messo in conto insieme a una lettura e uno sguardo "distratto".
Sono solo parole.

(please put me to bed and turn down the light) fold down your hands give me a sigh put down your lies lay down next to me don't listen when I scream bury your doubts and fall asleep find out I was was just a bad dream let the bed sheet soak up my tears and watch the only way out disappear don't tell me why kiss me goodbye for neither ever nor never goodbye neither ever nor never goodbye

venerdì 13 luglio 2012

Sono solo il numero otto

Ho incontrato il signor numero 8
Gli ho detto = se ti allunghi a terra diventi l'infinito!
"E poi sarò frainteso" mi ha risposto
"Sono solo il numero 8 / questo è il mio posto"
Per paura d'essere incompreso
Il numero 8 ha perso tutto il suo peso
Il numero 8 perdeva tempo a lucidare le scarpe
Aveva la gobba / poteva guardare solo da quella parte
E mi avvicino io con voce torbida =
La perla è una malattia dell'ostrica!
I gabbiani volano sul mare
E i gabbiani volano sulla discarica
Amore questa è la vita!
È chiaro / adesso l'hai capita?
Non può essere tutto perfetto
Ma se ci provi almeno
Elimini qualche difetto!
I gabbiani volano sul mare
E i gabbiani volano sulla discarica
Amore questa è la vita!
È chiaro / adesso l'hai capita?

martedì 10 luglio 2012

Insonnia e dintorni


Il mio ruolo
Ti ho vista spergiurare che lo seguirai
Nel vento e nella neve per lui morirai
Ma il mio ruolo è il pensiero malvagio
Che ti porta via con se
Perchè se vuoi i colori
Stai attenta a te
La notte è la sorella, può nasconderti
Quando fra le sue braccia riesci ad accenderti
Proprio mentre un pensiero malvagio
Ti porta dritto a me
Perchè tu vuoi i colori
Stai attenta a te
Nella neve e nel gelo
Stai attenta a te 
Afterhours





"Perchè ti ostini a svegliarti alle sei di mattina d'estate?". "Credo che mi faccia controllare meglio il tempo; quello soggettivo intendo, spero si dilati meno".
La verità è che si dorme poco e anche male, che per un'altra notte è lo stesso giro, lo stesso gioco, la stessa passeggiata testarda nell'umidità della notte. Un'amicizia che si spezza, una speranza che muore,  un viaggio che non ti serve e che magari ti lascerà un vuoto maggiore, perchè specchio di quello che poteva essere e non è.  Ma i vuoti tu non li colmi, li coltivi, li innaffi ogni giorno, li nutri e te ne prendi cura manco fossero i tuoi figli. Poco dopo le due sento che tu, pochi anni più piccolo di me, stai ancora ridendo al telefono, sei contento ed in parte è anche merito mio che ti accompagnerò. Sono sempre stata più brava con la felicità degli altri che con la mia. E il silenzio appena attacchi la chiamata, devasta: non si sente neppure un'automobile scorrere sull'asfalto, nemmeno una maledetta zanzara e tutto ha la forma che deve avere. E' che alle volte le persone le devi lasciare andare, o meglio non puoi fare niente quando è già stato deciso. Noi, anzi no, nessun noi. Tu ed io non siamo amanti, non siamo amici, non siamo neppure conoscenti. Non siamo niente ed è più facile dirlo che pensarlo. Potrebbe essere peggio, potrei essere peggio.

I know nothing of tides And i'm confused by the stars But you can never get lost When you've nowhere to go And i've got space in my heart For the next twenty years So don't think there's a rush Just come on over sometime And i will haunt myself blind Only sleep when i'm bored And i will talk into space And i will worry this house And i've got space in my heart For the next twenty years So don't think there's a rush Just come on over sometime (come on over sometime)

lunedì 9 luglio 2012

Se mi guardo non m'invidio

Alla fine l'equilibrio interiore non è che da cercare. Forse ce l'abbiamo già, e più ci muoviamo o agitiamo o altro, e più ce ne allontaniamo.
Enrico Brizzi- Jack Frusciante è uscito dal gruppo 


Samy Charnine

Occhi gonfi, pelle secca e mal di testa è il prezzo che si paga quando la notte invece di dormire ti metti a fare il palombaro senza muta. Vai tra correnti ghiacciate e correnti bollenti che ti fanno sentire vivo, ancora in grado di sentire qualcosa sulla pelle, e non importa se è la stessa sensazione di quando un ago ti stilla sangue vivo, tutto pur di rendersi conto di esserci in un modo o nell'altro. Una passeggiata in terrazzo all'una o giù di lì, anche l'aria vuole pungerti in qualche modo la pelle, guardi il mare lontano mai abbastanza da potertene dimenticare. E' come quando  vuoi allontanare qualcosa che hai sempre davanti gli occhi, ma sai di vederci perfettamente e non puoi avere altra scelta che diventare cieca. Essere qualcuno nella sua individualità è una religione, un credo per pochi. L'identità non ha rilevanza, semplicemente perchè non conta più l'identità della gente ma solo quello che palesa di essere all'esterno. E quindi la scelta: non esistere più fisicamente e conservare se stessi come entità aldilà delle apparenze fugaci. In fondo non sei neppure quello che lasci vedere quindi che senso può avere questo labirinto senza filo d'Arianna quando sai che il Minotauro prima o poi ti prenderà, e finirà peggio di  una corrida spagnola andata male?


Sono soltanto parole per me, che la distanza ora complica
io vorrei tanto capirne di più, vorrei che non pensassi al male
che perso nel sonno più chiuso che c'è,lascia soltanto un' impronta nell'aria
oltre a un respiro d'amaro per noi, ci resta solo il disegno del tempo.
Se non posso nemmeno provare più a reggerti

nel vuoto che raschia il tuo sguardo specchiandomi
lasciare che il tempo ora passi sopra di noi
rendermi immobile al flusso dei giorni
tra noi,ma qui tu scivoli a fondo e non hai

rifugio per sciogliere il peso che c'è
in me è tardi in me.  
Subsonica- Livido Amniotico

Un desiderio innocuo immagnifico dentro un corpo vuoto appoggiandomi perdo l'equilibrio. 
Se mi guardo non mi invidio

domenica 8 luglio 2012

One more time


Nevermind I'll find someone like you, I wish nothing but the best for you too. 
Someone like you- Adele

Alex Grey


Cantare una canzone a squarciagola fino a fare in modo che ti manchi il fiato, lo stesso fiato che ti sei fatta portare via, spezza la barriera di silenzio di una domenica pomeriggio troppo stretta da vivere. "Deve passare" me lo scandisco nella mente e ci credo, come sempre, come a tutto. Ogni volta che so che non voglio o che non devo cadere nella trappola delle parole ci cado di peso e faccio il botto. Il problema è il non pensare mai che ci sia qualcosa che non è importante, c'è il più e il meno importante e manca il non comune ai più. Anche l'aria ha un suo peso che è direttamente proporzionale alla fatica che fai a respirarla. E ci sono momenti in cui vorresti dire, vorresti spiegare, ma tutto diventa un segnale muto che esce dalle labbra come se fossi afona e t'intestardissi a parlare lo stesso. Poi tornano in mente quei momenti che prendi a calci, che vuoi estromettere dalla tua vita e che spingi a forza giù dalle scale della memoria e che semplicemente non riesci a smuovere perchè le radici che hanno piantato sembrano destinate a non poter più essere estratte. Pensi all'ironia del fatto che sai realizzare i sogni di chi ti sta accanto ma non riesci mai a sfiorarne uno tuo senza ridurlo in frantumi. E' così che deve andare.

Lei ha un altro passato, un altro alfabeto, altre rime la fannno sorridere. Siamo irrimediabilmente diversi, ed è bello incontrare gente diversa, ma forse è impossibile capirla fino in fondo. Come in quella canzone incredibile dei Cure dove lei è bellissima e il povero la guarda ammirato e lei si sente offesa e Robert Smith dice: "Ecco perché ti odio".

Jack Frusciante è uscito dal gruppo - Enrico Brizzi
Take me in your arms tonight Take me in your arms Just one more time 

Le voglio bene. E’ una di quelle persone un po’ disastrate che si fanno volere bene per forza.

M. Mazzantini

 

sabato 7 luglio 2012

Le nostre ore contate




E così veniamo avanti
simili in tutto a quelli di ieri
aggrappati a un'immagine
condannata a descriverci
dimmi, non è così?

e poi ci ritroviamo
divisi da nuove alleanze
senza più nulla da nascondere
solo più accorti
nel mostrare i punti
dove la vita ristagna,
le cattive abitudini
quasi sempre appagate
e ci sediamo
in un camerino affollato
in un treno che parte
continuamente sospesi
tra questo corpo e la scena
le nostre ore canoniche
le nostre ore contate
ancora troppo presto
per organizzare il proprio sgargiante declino
ma non abbastanza da non averne un'idea

io non ti cerco
io non ti aspetto
ma non ti dimentico 





giovedì 5 luglio 2012

Hated Because of Great Qualities

Secret so sorry that i forgot Secret secret we're all bound to forget. I was worried i might be rude to you. So worried that i was. It's a lie to serve the truth And i'm still guilty. I missed. So be it. Everywhere everything you ever touched. Cutting in won't do it. There's nothing to it. You were sorry that i was alone So sorry that you run away. Putting it on me but you already knew it. It never meant a thing. So be it. I can't understand this at all. I can't pronounce this at all. These are different matters These are uncertain feelings They should never be discussed here So keep it to yourself

mercoledì 4 luglio 2012

Speriamo o almeno fingiamo di farlo

Andrew Wyeth


"Speriamo o almeno facciamo finta di farlo". L'hai detto tu oggi, così chiaramente che ha fatto eco dentro quelle quattro mura spoglie del quinto piano. Guardo, come se fossi una spettatrice cieca, il paradosso di come si rovesciano i ruoli: ieri eri tu a portare da mangiare a me, e oggi sei lì immobile ad aspettare il piatto dalle mie mani ferme. Parliamo del niente, perchè il niente è sempre facile da riempire di parole. La tua compagna di stanza si complimenta con te perchè hai una bella nipote con i capelli così lunghi, tu ne sei fiera e io mi vergogno  di avere un mucchio di capelli attaccati alla testa mentre guardo la cuffietta azzurra che ti ho regalato. "Sembri un sultano" ti dico. E tu ridi di gusto con gli occhi stanchi e la pelle spoglia e secca come un ramo d'autunno, ma la neve non ti coprirà e non sarà lei a portarti via, sarà la clorofilla marcia e non artificialmente alterata. Ti hanno attaccato un braccialetto rosso con nome, cognome e codice d'urgenza,  perchè a volte è più facile se ti dimentichi chi eri e pensi solo a come dev'essere per essere meglio. Ogni volta che voglio dire tante cose finisco col rimanere  sempre zitta a seppellire tutto dentro di me, come se coltivandolo potessi sperare anche solo per un attimo che sia migliore, meno inutile, più pieno. Il tempo scade e io devo andare, ma tu sai che vado via per non andarmene mai. 
 
 
 

martedì 3 luglio 2012

Chi vive di passato muore di presente

                                                                                                                                Mihai Criste

Dormire d'estate col lenzuolo, una pratica masochista e protezionista al tempo stesso. Quel pezzo di stoffa ti fa sentire sicuro, protetto dalle zanzare che voglio succhiare il tuo sangue, prendere pezzi della tua vita , nutrirsene e gettarli via al miglior offerente.  E io ci penso sempre al sangue malato, marcio e infetto che scorre nelle vene, a quante lacrime racchiude dentro di sè, al rumore che fa quando passa e a quanto riesce a distruggere. Ogni giorno te ne tolgono un pò e lo studiano, loro ti guardano da un microscopio e io ti osservo dal bordo del muro di gomma che ho costruito seppellendo tutto quello che potrebbe farti male. E succede sempre la notte alle tre, da anni, che tutti i mostri vengono a galla, e ogni alba vede sempre la stessa resa.
Poi i singhiozzi dall'altra stanza, è più forte di te e devi alzarti indossando di nuovo la tua corazza personale. Vai e sei dura, spietata come sempre. "Non si piange per queste stupidate, si piange per la gente che sta morendo non per questo, smettila ho detto". E i tuoi stessi occhi che ti guardano e ti dicono che non puoi capire, che tu non capisci mai. Tu gli rispondi con lo sguardo che capisci, ma "i giovani cuori falliscono" e lui non può, certe cose non son permesse in certi momenti. Sente il rimprovero, smette di piangere e chiude la porta della stanza. Chiudi anche la tua porta e comincia un'altra notte, un'altra finzione. 


Imparare a barare e sembrare più vero, due miserie in un corpo solo. C'è solo sangue, solo sangue dentro me. C'è solo sangue quando sai che sei fedele  a quello a cui non credi più.