venerdì 26 aprile 2013

Ma c'era un portone davanti ed io non avevo le chiavi per aprirlo.





Cambiamenti di rotta, di vestiti, di abitudini, di moda, di gusto.
Iniziare a vivere come non avresti mai pensato. Limitare il cibo, arginare le emozioni, disprezzare le paure, le tue e quelle degli altri. Allontanarsi come se fosse la soluzione ad ogni cosa, imporre distanze come recinti che tutelino da ingressi e occhi indiscreti pur essendo sotto gli occhi di tutti, come nascondersi la faccia con la tua stessa mano.  Guardarsi allo specchio e vedere gli stessi occhi piantati su un'altra faccia, smagrita, diversa. Pensare a partire ad andare, senza muoversi. senza meta, senza andare da nessuna parte. E' come l'uomo si diletta a prendersi in giro con la cyclette, pedali per un'ora, hai fatto diciotto chilometri eppure sei sempre lì nello stesso angolo della stanza con le stesse cose davanti e le stesse persone vicine.
Le persone che ti sono vicine, quelle che ti sono lontane pur essendo vicine e quelle che ti sono lontane e basta, complicazioni.
Le complicazioni nei rapporti, nella vita sono sempre l'asfalto che devi percorrere. Passare le giornate a spiegare tutto a tutti, a spiegare come stai, a spiegare cosa ti piace e cosa no, a spiegare diritto, a spiegare mille materie, tutto tranne chi sei. Imporre cancelli, inferriate, lucchetti, catene tutto per costruire il portone che cela chi sei.


mercoledì 24 aprile 2013

L'uomo più furbo



Negli occhi di tutte le donne del mondo
quando le accarezza
cerca lei
che non vuole più l'uomo più furbo 
 
L'uomo più furbo del mondo
fuma tre pacchi di sigari al giorno
gli bruciano gli occhi dal fumo e dal pianto
come il pianto che non scenderà mai
per lei con cui non può più stare
per lei con cui non può parlare
perché lei uccisa dal rancore
gli ha negato per sempre l'amore.

giovedì 18 aprile 2013

Maledetto Au-Tu-nno



Ho consegnato lettere
A un postino anonimo
Per non ritrovarle più
Perché dentro ci sei tu
Tu e la tua democrazia
Che è diversa dalla mia
Ho costruito un albero
Per tenermi compagnia
quando fuori nevica
Non capisco la città e
Lei non capisce me
Preferisco perderla
Come perderei anche te

Maledetto autunno
Me l' hai detto tu
Maledetto tu


E rincontrarsi in metro
Con un disco in mano
In un giorno assurdo
fingersi più grandi
Di trecento anni
Domandarsi come stai
Io sto bene come te

Maledetto autunno
Me l' hai detto tu
Maledetto tu
Maledetto tu

E fingersi più grandi
Di trecento anni


Maledetto autunno
Me l' hai detto tu
Maledetto autunno
Me l' hai detto tu
Maledetto tu .

mercoledì 17 aprile 2013

Vivere così senza pietà senza chiedersi perchè


Vivere così senza pietà
senza chiedersi perchè
come il falco e la rugiada
e non dubitare mai

non avere alcuna proprietà
rinnegare l'anima
come i sassi e fili d'erba
non avere identità

Gli spietati salgono
sul treno e non ritornano
mai più, non sono come noi
perduti antichi eroi
noi due che al binario ci diciamo addio…

non volere mai la verità
ottenere l'aldilà
navigare senza vento
migliorare con l'età

c'è un amore che non muore mai
più lontano degli dei
a saperverlo spiegare che filosofo sarei

Gli spietati salgono
sul treno e non ritornano
mai più, non sono come noi
falliti antichi eroi,
noi due che al binario salutiamo…

Gli spietati salgono sul treno e non ritornano
mai più, non sono come noi innamorati eroi,
noi due che al binario ci diciamo addio…

noi ci siamo amati
violentati
deturpati
torturati
maltrattati
malmenati
scritti lettere lo sai.

non ci siamo amati
divertiti
pervertiti
dimenati
spaventati
rovianati
licenziati
lo saprai

noi ci siamo persi
ritrovati
poi bucati
c'è un amore che mi lacera la carne
ed ancora tu lo sai

noi ci siamo amati
violentati
deturpati
c'è un amore che mi brucia nelle vene
e che non si spegne mai

noi ci siamo amati
violentati
deturpati
torturati
maltrattati
malmenati
scritti lettere lo sai.

martedì 16 aprile 2013

Ambiguità lessicali





Una lettera, insieme di più parole, o una lettera intesa come alternativa tra vocale e consonante. Il tutto o l'uno. Ieri camminavo per strada e questi pensieri mi entravano e uscivano dalla testa come avventori occasionali di un bar vicino alla stazione alle sette del mattino. Un biglietto, un pezzo di carta con tante parole, uno scritto telematico, un titolo di viaggio, è sempre una questione di qualificazione, il dettaglio che cambia la sostanza. E poi due parole "alludere" e "illudere", diverse e simili al tempo stesso. L'etimologia alla fine è quella, ciò che varia sono solo due lettere iniziali: ad+ludo e in+ludo. Anche il significato è poi così diverso? Alludere è accennare a qualcosa ritenendola sottointesa. Illudere è ingannare utilizzando false apparenze. La distanza non è poi così insuperabile, si può alludere illudendo con apparenze che sono solo finzioni: sono in forma smagliante, sto benissimo. Ma alla fine non c'è niente di vero, o almeno verosimile.

"e io sprofondo
nel posto delle cose da non trovare
in un buco di città per guarire
e riprendere velocità
e fare cose stupide
per non aver ragione
inzuppato di malessere
e allucinata malinconia
avrei di meglio da fare,
per esempio continuare a sognare
e la luna intorno al mondo
continua a girare
mentre tu mi nascondi
nel tuo posto delle cose da non trovare"

Santo Niente- Il posto delle cose da non trovare


Aspetto fuori
Il tuo ritorno
Pensando sempre
E solo a te.
Ma tu
Coi tuoi discorsi strani:
Cantare le canzoni
Oggi non basta più!
E non c’è una soluzione se non quella
Di rimpicciolirmi a dismisura

venerdì 12 aprile 2013

Trovami un modo semplice






Se lasci i vestiti sotto l'acqua piovana per giorni, non lamentarti poi se puzzano, se soffri di vertigini e sali su un cratere non lamentarti se poi ti viene il capogiro, se non hai mai sprecato un secondo a sperare con convinzione non lamentarti se la sconfitta ti trancia lo stomaco come una sciabola.
Come oggi, il cielo inondato di sole, ma coperto da una coltre di terra, la puzza fuori, il vuoto dentro.
Dobbiamo aspettare, non si può parlare prima degli esami, e cosa abbiamo trovato? Niente, aspettiamo e perdiamo quel briciolo di speranza che ci fa alzare dal letto la mattina.
La recidiva è così torna al malato e fa ammalare chi non lo è. 
Le parole non sono mai abbastanza, sono solo emissioni di fiato, sono solo lettere che riempiono vuoti per finta, sono cure che non guariscono, sono adesivi appiccicati con la saliva, sono tatuaggi di pennarelli scarichi.
E così non  ho più niente da dirle, e se mi chiede la risposta è sempre una... Sto bene, come te, come tutti.




 Non si arrende più, il mio cuore
Cosa ti resta?




mercoledì 10 aprile 2013

Punteruolo rosso e mali bianchi

 

Una giornata d'attesa, arrivano le cinque del pomeriggio e con loro anche le notizie che sai e che non vuoi sentire. Una chiamata, giusto tre minuti e ventitrè anni ti passano davanti come un intercity. Avevi detto che ti sentivi come le palme colpite dal punteruolo rosso: prima un ramo, poi tutta la pianta. Solo che per le palme la cura l'hanno trovata, e per il tuo punteruolo non funziona proprio.


Dai che domani uscirà il sole anche se dentro piove.


Fermo qui
dietro una curva a gomito
che non dà pace
non lo so
cosa nasconda l'orizzonte
è basso da morire

fermo qui
alla fermata d'autobus
che non dà tregua
non lo so
cos'aspettare
il mio futuro è incerto
da morire

 

lunedì 8 aprile 2013

Time to pretend

Sarebbe opportuno che alle belle parolone di cui ci si riempie la bocca seguissero anche i fatti.



We'll choke on our vomit
and that will be the end.
We were fated to pretend.

sabato 6 aprile 2013

Illuditi che sia per sempre




Svegliarsi ma non essere mai abbastanza coscienti. Giorni interi passati strarnutendo e dormendo. Ti senti depressa? No, rassegnata. Perchè non parli? Il silenzio è necessario o a volte non si ha nulla da dire. Come quando compri un puzzle e perdi l'ìmmagine di riferimento: provi a rimettere insieme i pezzi, ma non è detto anzi è statisticamente poco probabile che dopo poco riuscirai a ricomporlo.I tentativi e i fallimenti. Le sconfitte e le poche vittorie. Giorni frenetici in cui anche la monotonia diventa frenesia. Un compromesso e risolvi al novanta per cento dei casi. Io ti do la mia fiducia e tu non mi abbandoni. Un patto a cui più o meno credi e te ne convinci.