giovedì 19 settembre 2013

Negare, negarsi

 

L'una di notte, la finestra spalancata e un cielo troppo scuro persino per te, pieno di nuvole e senza stelle. Un sonno che continua a suonare il campanello, e tu che ti rifiuti testardo di aprirgli, per non arrenderti. Arrenderti a cosa poi? Alla realtà, alla verità? Non lo sai neppure tu fino in fondo a che punto si può arrivare, qual'è il limite che non devi passare. qual'è quella zona in cui se fai un passo cominciano ad arrivarti una cascata di pietre addosso, come una frana necessaria, voluta, pensata. Vederti cambiare, negarti come se fosse la cosa giusta, come se potesse essere il mio bene, e fare finta di crederci. Fingere che non mi manchi quando ci sono persone che riescono a mancarti per una vita intera. Mettere una distanza fattuale, oltre quella fisica, non potrà mai essere una distanza mentale, abbastanza forte, abbastanza reale. "Non accetto niente da nessuno, nè ora, nè mai", un manifesto, una garanzia, a cui aggiungi per spiegarti da sola il concetto "neppure da te". Una frase piena di negazioni, e tu negati ora che ti continuerà a mancare sempre, come l'aria, come un braccio, come quello che non c'è.






In my head
You tell me things you’ve never said
And I choose to forget
And take the good and leave the rest
Oh, the illusions getting old
And you don’t answer when I call
I would have given you it all
Oh, out of sight out of mind
It doesn’t mean you’re not mine
The feeling goes on and on and on

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