lunedì 30 settembre 2013

Io me la cavo, bene.


 E' facile sai, averti se chiudo i miei bei occhietti spenti. 
Afterhours- Pelle





Mal di testa, di prima mattina. Eppure lottando con me stessa stanotte ho dormito, con gli occhi umidi e un peso allo stomaco mi sono addormentata rifiutando di continuare il conteggio delle cose che non ci saranno mai. Perchè alla fine è molto più semplice di quanto non può sembrare, metti in fila i tuoi fantasmi e li fucili, uno per volta, mentre si accalcano e alzano la mano per farsi vedere. Fa parte dell'anestesia di mia madre. E lei predicando bene e razzolando male, ha sempre avuto ragione. Pensi di conoscere una persona, ma non la conosci mai perchè tu vedi solo quello che vuoi vedere, o meglio quello che ti fa bene vedere, notando somiglianze che sono solo specchi per le allodole e alla fine dei conti non sai neppure se sono stati un gesto di furbizia ideato per farti credere che poteva esserci una somiglianza. "Non ti fa male allontanarti?", rispondo che non importa e che ne sono felice perchè è un'altra persona di cui imparerò a fare a meno. E' la paura di perdere le persone che ti frega, la paura che non ci siano più a paralizzarti, ma se esci dalla dipendenza degli affetti, la paura viene meno.Vedi, se tieni una pietra per moltissimo tempo a mollo nell'acqua del mare, inizia a scalfirsi, a far venire fuori la parte interiore fino a poco tempo prima nascosta dalla scorza esterna, e che la pietra lo voglia oppure no, si trova esposta all'acqua del mare. Ma questo dura solo fino a quando è a mollo. Se prendi la pietra, e la lanci sulla spiaggia, la lasci lì sotto il sole, la pietra torna ad essere quella di prima in poco tempo.



It's all wrong.

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