domenica 23 febbraio 2014

Lembi di carne scoperta

 Conosco un posto nel mio cuore dove tira sempre il vento. 
Lucio Dalla- Cara 



Quella sensazione di freddo che sale lungo la schiena inesorabilmente quando si alza una parte della maglietta del pigiama e l'umido delle coperte gelate ti tocca la carne scoperta, è una sensazione che conosco bene. Un brivido che scala la colonna vertebrale e mi riporta a sentimenti conosciuti, da cui non posso fuggire come faccio sempre durante le giornate, che ormai ho imparato a riempire a tappo. So mettere da parte le cose che mi fanno male, ho deposto l'attacco a cui ero solita per lasciare spazio ad un'indifferenza che non conoscevo prima, ad un'indifferenza che non mi appartiene e a forza di lasciare scorrere tutto quello che ho intorno, restando fissa alla terra in modo da non lasciarmi trasportare dalla corrente, sembra quasi che le cose assumano un aspetto diverso,  un valore minore. Era da qualche mese che non riuscivo a sognare più nulla, ma ieri è successo, e non so neppure dire se era un sogno o un incubo. Nel sogno c'era lei all'altro capo del tavolo, dove passo le mie giornate a macinare capitoli su capitoli, era sdraiata su due sedie come se fossero un letto, ma era diversa, cambiata, smagrita, più vecchia di quando è morta e aveva gli occhi aperti ma non parlava, come se fosse vigile ma senza voce. E io correvo e andavo in questo ospedale altissimo con mille ascensori, a cercare il suo dottore per sentirmi dire ancora una volta che lei c'era ancora ma io dovevo smetterla di cercare, dovevo lasciarla stare. Così sconfitta tornavo in quella stanza e l'abbracciavo piangendo. Così mi sono svegliata ancora con le lacrime agli occhi. E questi sono gli unici momenti in cui riesco ancora a sentirmi in qualche modo presente, in qualche modo in grado di sentire qualcosa, qualcosa che non sia apatia per quello che mi circonda.


Il cielo è vuoto, c’è soltanto il sole che acceca la terra e fa esplodere il grano
e noi che intanto bruciamo
Il cielo è vuoto perché aspetta il seme
dei nostri sogni e di quello che faremo
È un mantice il cielo è una strana officina
è Dio che si dimentica di fare tutto il suo lavoro
Si stacca l’anima non fa più rumore
puoi chiudere gli occhi ma non puoi più morire.

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