lunedì 17 febbraio 2014

Preferisco non dimenticare

 "Tanti piccoli segni, tante prove del fatto che è successo qualcosa fra di loro, l'anno in cui lui è entrato per alcuni mesi dentro la sua vita. E lei è entrata almeno per un poco in quella di lui."




Un pomeriggio di riposo, prima di ripartire, per raggiungere questa benedetta laurea che rappresenta la "svolta" che mi porterà a scegliere se restare o andare via. Restare o andare, ed è tutto ancora da vedere. Prima ero sicura di volermi lasciare alle spalle tutto quanto, compresi i miei affetti a cui ho sempre stentato a credere e tutte le persone che hanno tentato di starmi vicino e che io ho allontanato per la mia naturale diffidenza. Adesso non sono più così sicura. Non è cambiato niente nella mia situazione, oltre il fatto che mia zia adesso non c'è più, gli amici sono rimasti sempre gli stessi, non uno di più, non uno di meno. Anche quelli che credevo di aver perso sono in qualche modo tornati ad occupare il posto che gli avevo riservato. E mi rendo conto oggi che è appunto una questione di spazi, di quelli che ritagli per te, di quelli che risevi agli altri, tutto sta nella misura della proporzione degli spazi. Quando uno spazio resta vuoto, non succede mai che gli altri spazi si allargano e vanno a riempirlo, quello spazio resta sempre vuoto, non ammette sostituti o riempitivi di alcun tipo. E l'errore sta tutto appunto nello stesso pensare che lo spazio sia vuoto, come dice Barnes "il fatto che una persona sia morta, non vuol dire che non esiste", e lei continua ad esistere in un modo che spesso mi atterrisce, in tutti i miei gesti lei c'è, in tutto quello che in qualche modo sento c'è lei, ci sono ancora le sue parole e sono tutto tranne che morte.  
Se ci penso è anche un discorso più ampio: tutte queste persone che in qualche modo mi sono  passate attraverso, mi hanno lasciato qualcosa in qualche modo che neanche io so dire qual'è stato, e poi ognuno è andato per la sua strada, e si è estranei di nuovo, come prima. Ma non c'è niente che è mai "come prima", il prima non esiste di fronte al dopo, e per quanto una persona ridiventi "estranea" non lo sarà mai veramente, ci sarà sempre uno sguardo che s'incrocia e ti fa pensare che quella persona non lo è.  Tutto poi finisce lì, perchè ognuno a suo modo è andato "oltre" o altrove, o con qualcun altro, ma il fatto che in fondo estranei non lo si è, resta sempre. E io penso oggi che tutte le persone che mi si sono avvicinate, che mi abbiano fatto del male, o che io ne abbia fatto a loro, per quanto lontane, distanti e fuori dalla mia vita, non saranno mai estranei davvero, perchè mi ricorderò sempre in qualche modo di loro, perchè non so più raccontarmi la favola del meglio dimenticare. Questo mondo dell'oblio e della dimenticanza, non l'ho mai conosciuto fino adesso, e non credo che potrò avere mai il piacere o il dispiacere di conoscerlo. Io non voglio dimenticare niente e nessuno alla fine, preferisco ricordare tutto di tutti.



Confesso l'ho fatto apposta
nell'intento di ferirti
ti sembrero' alquanto stupida
sicuramente immatura
per tutte quelle volte in cui ho sentito l'istinto di abbracciarti
per tutte quelle volte in cui ho creduto sul serio
di annullarti dalla mia testa
annullarti dalla mia testa
annullarti
il tutto in funzione di nessuna logica
 
Ammetto ero al sicuro
nel mio guscio di carta pesta
ho agito facendo in modo
di non mostrare incoerenza
per tutte quelle volte in cui ho cercato di non assecondarti
per tutte quelle volte in cui ho creduto sul serio
di annullarti dalla mia testa
annullarti dalla mia testa
annullarti
il tutto in funzione di nessuna logica
il tutto in funzione di nessuna logica


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