giovedì 22 marzo 2012

Come si fa a fare di un bisogno solo un desiderio?

"Il tempo guarirà tutto, ma che succede se il tempo stesso è una malattia?"
Il cielo sopra Berlino



                                                                                                                Marcos Rey- Disegno su tela


Ora dello spartitraffico mattutino. La febbre mi ha lasciata andare. Guardo il giorno dal vetro della mia portafinestra. Sento il bisogno di aria, di respirare dopo giorni di claustrofobia. So che non è una buona idea uscire appena ci si sente meglio, ma non mi curo per una volta di quel che è giusto. E' sempre così, lo sai che quella cosa ti farà male eppure la vuoi lo stesso, e alla fine te la prendi non curante di quanto ti possa danneggiare. Così prendi la tua copertina di Linus e te ne vai diretta dal tuo aguzzino. Una morbida palla di pelo grigia mi segue fedele ad ogni passo e si accovaccia ai miei piedi sullo scalino. Cinguettii, note del lettore mp3, qualche clacson distante e il rumore di legna lanciata senza rispetto su un camion da trasporto. Un altro gatto corre in giardino, sale sugli alberi, caccia, balza, si rotola.  Poi vedo Mimì ai miei piedi, con gli occhi verde spento che si lecca da anni la stessa zampa, la zampa che le hanno spezzato e che non si è mai più ricostituita appieno, quella malformata, quasi rachitica per cui non c'è stato nulla da fare. Continua a lenirsi la ferita da sola, come sempre. L'altro gatto prima la chiama ma lei non miagola in risposta, come ha ripreso a fare da troppo poco tempo. Non udendo risposta le si avvicina spavaldo, tracotante, lei soffia, lo schiva, si allontana e lo guarda fredda. Mi dico "E' la mia gatta, non potrebbe essere altrimenti".  Ripenso poi a quel mito greco studiato al liceo: Prometeo incatenato e condannato a sentirsi rosicchiare petto e fegato di giorno per vederselo ricrescere di notte, per sempre. Ogni giorno rinnovare il dolore, lo scempio della mutilazione.
E c'è chi si procura una mutilazione fisica come Van Gogh col suo orecchio mozzato e chi se la procura interiore come  Kirchner, che nell'Autoritratto in divisa si dipinge  senza un braccio pur avendolo ancora attaccato perfettamente al suo posto. Per come la rigiri la storia è sempre quella, essere sani di mente fino al punto di avere troppa consapevolezza è una malattia, autoimmune.




Love will save you from the black night and the lightning and the ghost
Love will save you from your misery, then tie you to the bloody post
Love will save you from the hands that pull you down beneath the sea
Love may save all you people, but it will never, never save me
No it won't save me.

2 commenti:

  1. essere sani di mente è una malattia. sono d'accordo.

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  2. e la cosa peggiore è che è una malattia senza alcuna possibilità di guarigione.

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