giovedì 20 ottobre 2011

Walking in the woods



Le grandi idee che risultano essere delle pessime idee ti colgono quando meno te lo aspetti: passeggiata nei boschi per riflettere. Cercavo il silenzio ed ho scoperto che proprio il silenzio mi atterrisce e mi paralizza il respiro. Cercavo di trovare l'ispirazione e mi rendo conto di non averla voluta semplicemente vedere. Mi rendo conto che quando sono in montagna vorrei essere al mare. E' la parabola dei miei giorni credo di volere il bianco ma in realtà voglio il nero, mi convinco delle cose perchè dentro di me so che è meglio così, ma il risultao finale è sempre lo stesso, non mi accontento e divento nevrotica. Scrivo qualcosa e dopo due secondi finisce nella spazzatura perchè troppo mediocre, troppo scadente, potrei fare un favore agli alberi e smettere di sprecare carta, si forse la soluzione migliore è usare il pc. Il problema è che quando scrivo al pc ho l'impressione che le parole, le cose che voglio dire perdano valore, si svuotino e si trasformino in inutili segni luminosi. Quando scrivo su carta è diverso, si crea un rapporto diverso, materiale, fisico con le parole che escono fuori dalla penna impugnata, a mò di pugnale, dalla mia mano. Le parole sono la cosa pù bella e la cosa più brutta che esiste. Ti riempiono a volte, altre ti uccidono. Forse alla teoria delle parole è preferibile la prassi dei fatti.


E tutto sembra buono in questa nuova ebbrezza dove in cambio del tuo niente ti danno una carezza. Chissa'...

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