venerdì 21 ottobre 2011

Ucciso Gheddafi



Bene, la grande notizia è arrivata, finalmente è morto il rais. In Libia è festa, in America altrettanto. Berlusconi dice che la guerra è finita, ma solo fino a pochi anni fa era diventato il suo "compare prediletto", e deve dire proprio grazie a lui se ha imparato il bunga bunga (ma questi sono dettagli no?). Gheddafi era un desposta, uno che torturava la gente, che reprimeva la libertà di manifestazione non solo del pensiero ma anche dell'essere, tutto verissimo e comprovato. Ma l'occidente che è portatore di grandi valori, di democrazia, di legalità, del giusto processo che fa? Lo uccide. Ovvio così come ha fatto mesi fa con Bin Laden. Abbiamo a disposizione tribunali internazionali di ogni sorta, per giudicare e punire le gross violation (ossia le violazioni più gravi che comportano una lesione alla natura umana, come violenze, stupri, violenze gratuite etc), eppure due dei criminali più pericolosi degli ultimi anni sono stati fucilati a sangue freddo. Si pone l'omicidio come soluzione necessaria e come gesto su cui festeggiare. Ma credo ci sia ben poco da festeggiare, se i grandi paesi democratici risolvono tutto sparando. Forse è un mezzo più efficace, anzi lo è senza dubbio, ma credo che far scontare il resto dei loro giorni in un carcere a questi individui sia molto più incisivo e coerente con i valori che tanto diciamo di propugnare. Del resto però la prassi è questa ormai. Paesi che aiutano altri paesi a democraticizzarsi, ad aprirsi al mondo tramite l'uso dei mezzi minimi di comunicazione, che poi al loro interno fanno leggi per manipolare ciò che qualsiasi individuo esprime liberamente secondo quanto la stessa Costituzione (che nel caso se lo fossero dimenticato è Legge prima tra tutte che racchiude principi inviolabili) gli consente di fare. Combattiamo la guerra con altra guerra, e poi ci stupiamo se i manifestanti diventano violenti, quando bisogna mettere anche il margine di dubbio, che sia stato un intento collaterale quello di rendere un caos il corteo per alleggerirlo di contenuto. Quanto siamo democratici.


Sai cosa faccio scrivo una canzone sulle cose come stanno perché stanno tutte lì e se tornano poi se ne vanno. E puoi cercarle negli abbracci quelli che lascian soli per sempre quando si conta fino a dieci tenendo gli occhi ben serrati senza estrazione, senza vittoria.

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