sabato 31 dicembre 2011

Good intentions


                                                                                     Ian Francis

Totale assenza di suono se escludo lo scrosciare della pioggia sul terrazzo e il campanello di Mimì mentre si sistema sui miei libri. Ogni anno compilo un'ipotetica lista di buoni propositi che puntualmente  vengono sapientemente  e incosciamente evitati.  Credo che farlo per me sia un pò come lavare i panni sporchi e stenderli fuori dal terrazzo  nell'attesa che asciughino, il problema è che prima o poi inizia a piovere, io non me ne accorgo e li lascio lì a marcire sotto la pioggia, insieme appunto ai "buoni propositi". Se provo a tirare le somme di questo 2011, immagino un lancio al bowling in cui faccio strike, è la tabula rasa che resta, su cui imprimere  concime per far si che possa nascere qualcosa di bello e sano. Il cambiamento s'impone come conditio sine qua non tanto per evitare di tentare sempre e fallire, ma se non altro per fallire meno. In realtà  non esistono cambiamenti autoimposti che producano un qualche tipo di frutto che non sia marcio dalla nascita. E' come fare una scala dai gradini infiniti, i primi passi  non sono pesanti ma man mano che sali le ginocchia  iniziano a tremare un pò per la stanchezza, un pò  per quella paura di vederti diverso  che non confidi neppure a te stesso. E lo sai in fondo che Love will tears us apart again.


"Per questo resti da sola, ma lo sai che prima o poi ci cascherai ancora
Come un’ idiota ti innamorerai di un’ altro idiota ancora
Lo sai, lo rifarai….sara’ la primavera, sara’ che gli idioti sbocciano come fiori sugli alberi….
E balli da sola, con mille occhi su di te e lasci senza parola ogni idiota che ti vede sorridere….
Ma quando scende la sera, lo sai lo sai lo sai che quel sorriso non dura… 
love will tear us apart again"



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