lunedì 5 agosto 2013

Mare, lago e fiume



                                                          Hokusai- La grande onda

 Credo che le persone si dividano in tre categorie:
- persone come il mare
- persone come un lago
- persone come un fiume

Alla prima categoria appartengono quelle persone che entrano nella tua vita  come un'onda, ti sfiorano e vanno via di continui, scappano per ritornare sempre da te. Alcune volte sono violente, veementi nel moto, trascinano i sassi che ti porti dentrom tentano di strapparteli via per allegerirti, ti amano così tanto da voler alleviare il tuo dolore, ma sono così veloci nei loro gesti che non ti danno neppure il tempo di capirlo.  Il mare non lo puoi imprigionare tra quattro coste, è il tutto. Ti sommerge quando arriva e ti riempie fino a non lasciarti più parole, fino a sorprenderti, quando meno te lo aspetti, quando neppure ci speri più.
Della seconda invece fanno parte le persone pacate, che ti sfiorano costantemente che non ti danno modo di pensare che se ne andranno, semplicemente sono lì. I loro confini sono certi, e anche tu hai la certezza che loro sono in quel modo e non puoi nutrire alcun dubbio. I laghi sono una parte, una parte che ti può più  meno riempire, ma che non sarà mai come il mare.
Poi c'è la categoria di quelli come il fiume, persone che un giorno sono in piena e l'altro asciutti tanto da farti morire di sete. Il loro modo di amare è incostante, poco coinvolgente, e residuale.


A me ricordi il mare
e non per le vacanze
che abbiamo fatto insieme
Ma per il tuo ondeggiare
tra il gesto di chi afferra
e quello di chi si trattiene
Ci sono validi motivi per cui dovrei evitare di dirtelo
ma dal momento che mi scrivi dirò
che l'ho capito da subito
perché sei
perché sei tu che quando arrivi sorridi
e a me mi gira benissimo
e sempre tu che se decidi ti giri
e mi pugnali in un attimo
così succede che mi pare che va bene
e invece non va
e se migliora allora peggiorerà
oppure
sono sicuro che va male arrivo di là
e te lo dico tu mi dici "ma va"?
e ancora
a me succede che va bene
e invece non va
e se migliora allora peggiorerà
oppure
sono sicuro che va male arrivo di là
e te lo dico tu mi dici "ti va"?
ma io così non vado avanti
Mi ricordi il mare
non per i riflessi
per il sugo andato a male
il qualunquismo dei discorsi
sotto l'ombrellone
il sudoko che non torna
e quello che era scritto a penna
è già da cancellare
è come l'amore
va di tasca in tasca come l'accendino vuole
ti ritorna quando non hai niente da appicciare
se escludiamo il poco che rimane
ancora ancora ancora
Baci, baci ed abbracci
che diventano lacci
e più diventano stretti
più nascondono impicci
come un cane ti accucci
sui tuoi poveri stracci
e piano piano vai giù
come un programma di Socci
piano piano vai giù
ma poco dopo risorgi
solo che non ti accorgi
dei sorrisi posticci
dei pensieri che scacci
delle cose che lasci
per banali capricci
Mi ricordi il mare
Non per gli ombrelloni
Per la fila in tangenziale
Il malfunzionamento del mio condizionatore
la discesa libera sui sassi senza aver le scarpe
per fare i fricchettoni
Questo è un po' il sapore
del tutto compreso
inclusa la consumazione
io l'ho già bevuta
eppure ho ancora troppa sete
soprattutto quando tu mi uccidi
ancora ancora
Quello di chi si trattiene
a me ricordi il mare
e non per le vacanze
che abbiamo fatto insieme
ma per il tuo ondeggiare
tra il gesto di chi afferra
e quello di chi si trattiene

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