Aprile e lo stesso freddo di dicembre, stessa apatia e stessi stadi mentali altalenanti e contrastanti.
Mi hanno regalato un'agenda grande quanto un catalogo di mobili, con la copertina nera pesantissima.
Le pagine sono esasperatamente bianche, nè una riga, nè i numeri dei giorni, solo il vuoto.
Osservo questo quadrato bianco e la penna s'immobilizza sul foglio: parole non dette adesso anche non scritte. Mancano le righe, manca lo schema che divide il vuoto in piccole dosi. Nero fuori e bianco dentro.
Analizzi i fatti e nella consapevole assurdità ci provi ancora a trovare una motivazione per cose e persone illogiche che sono esattamente l'opposto di come te le eri rappresentate. Chilometri di elenchi di fatti, ciascuno accompagnato fedelmente dal proprio "ma"; solo che quando finiscono i "ma" comincia il decalogo dei "se". Sono appunto quei quintali di "se", il fatto che le risposte "giuste" le trovi sempre dopo aver già espresso la tua opinione e il dato intrascurabile dell'essere il primo giudice delle tue azioni e omissioni, che ti fregano sempre.
No wonder I feel like I'm floating on air
Everywhere
It feels like I'm everywhere.
Everywhere
It feels like I'm everywhere.
scrivi tutti i "se" nell'agenda e poi dalle fuoco.
RispondiEliminaDovrei dar fuoco anche alle persone che accompagnano i se commettendo reato. Meglio evitare.
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