Le sette del mattino, il freddo, la pioggia e il traffico di una città che si risveglia. Sono già sveglia da due ore dopo aver dormito a stento per tre. Facendo lo slalom tra le pozzanghere, evito i miei riflessi d'acqua sporca e fango, ma a volte l'acqua blocca il passaggio e non posso fare a meno di bagnarmi le scarpe e l'orlo dei jeans. Ed è sempre così che vuoi evitare il fango e invece ci caschi dentro. Accelero il passo e mi lascio dietro la solita strada che faccio sovrappensiero ogni mattina, imbocco una traversa e cambio direzione. A volte si ha bisogno di una sterzata anche se si è sotto la pioggia e allunghi il percorso di un chilometro.
Di colpo diventò distratta e malinconica
com'era tinta un po' com'era bella e sadica
com'era tinta un po' com'era bella e sadica
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