giovedì 24 ottobre 2013

Magari un giorno te lo dico

"Ho amato quella testa una volta e forse la amo ancora. L'ho amata di un amore strano, un amore che non voleva accettarsi, che si respingeva da solo. Un sentimento che si riparava da un altro che non c'era, un sentimento che faceva da scudo. [...] La gente si ama, si ama continuamente. L'ho visto. Le persone sbandierano il loro amore a chiunque, te lo sbattono in faccia con arroganza. Amare qualcuno e avere qualcuno che ti ama è qualcosa che ti rende migliore, una garanzia agli occhi degli altri. Penso che è amore rappreso. E' bigiotteria, non vale niente. E' lucente in superficie, ma dentro è nero, rugginoso, s'inceppa e non funziona. L'amore, quello vero, è quello che la gente nasconde. Quello che rende fragili e cattivi, quello che rende meschini. Quello che rende avidi. Disposti a tutto. L'amore è scuro, vischioso, è il sangue che si addensa e chiude i contorni di una cicatrice. [...] E' muffa, che ti vive addosso mentre tu sei morto. Quello che non vorresti fare vedere a nessuno. L'amore che ti vergogni di provare."
                                                                                            Valentina D'Urbano- Acquanera







Riprendere l'autobus dopo tre anni, non ricordi manco a che ora passa, così esci  venti minuti prima e hai più tempo per osservarti osservare la gente che corre incurante con le macchine, la gente che ti passa davanti e non t'ignora, per vedere chi non vuoi vedere, quella persona a cui col tuo sguardo ricorderai sempre il marchio che si porta addosso, quel marchio che tu stessa per vendicarti gli hai dovuto fare. E finalmente lo capisce dal tuo sguardo spietato, dal tuo viso contratto che non è più il caso nemmeno di accennare un saluto. E non senti niente quando lo guardi, tranne che la pena per te stessa, per aver perso sei anni dietro un'idea molto distante dalla realtà. E può anche provare a passarti davanti tre volte, ormai non ti sconvolge più, ti lascia impassibile e severa, come sempre. La musica del lettore ti tiene compagnia, e prova ad abbattere il muro di silenzio che ti sei costruita da due giorni a questa parte, per scansare quel viso a cui tanto vuoi bene dentro quella prigione piena di flebo. E i pensieri sono talmente tanti dentro la tua testa, che sembra quasi che da un momento all'altro ti potrà scoppiare. Ma sei più forte di loro, sei più forte e lo sai, è questo che ti ha spinto ad alzarti e truccare la tua faccia tanto da mascherare i cerchi neri che hai sotto gli occhi e ad andare a lezione nonostante tutto. E sei forte perchè c'è Lui. C'è Lui che dalla sua distanza, riesce a sfiorarti comunque, riesce ad alleviare il dolore, con poche parole volutamente sfuggenti, ma vere. C'è Lui di cui anche tu non puoi fare a meno, c'è Lui che non sa quanto ti è entrato dentro, quanto ti manca sempre, quanto vorresti sapere tutto quello che gli passa  per la testa, tutto quello che lo rende distrattamente attento e scostante. C'è Lui che ha curato le tue ferite, c'è lui che l'ha fatto da lontano, senza neppure saperlo, c'è lui che ti sfiora e scappa via, come se tu potessi romperti, non capendo che tu sai che lui non farebbe mai niente per fare del male a te, ma preferirebbe farlo a se stesso, come fa sempre, quando pensa di non meritare niente da nessuno, come quando non accetta nulla. Perchè lui è la tua ombra, fa parte di te e non puoi farne a meno, ma lui questo non lo saprà mai.



Coprimi di sogni e di coraggio
portami via da qui
tu capisci bene il mio linguaggio lascia che sia così
che tanto sei la cosa più importante per me.

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