martedì 3 gennaio 2012

Opposti ed estremi

                                           Hanna Muller



Dovrei smetterla d'inquisirmi continuamente e di stare sempre lì a punzecchiare i miei neuroni processandoli e accusandoli di lavorare ora troppo ora troppo poco. Specialmente le attività di esegesi a cui sono solita dedicarmi dovrebbero essere più moderate e avvenire solo in caso di stretta necessità. I fatti, i gesti possono essere interpretati in un miliardo di modi diversi; si possono  dire cose con uno sguardo, si possono nascondere parole dietro frasi intere, ma l'unica cosa che conta forse è fare una valutazione chiara e decisa dei fatti che non lasci margini di dubbio o errore che possano portare ad una rivolta neuronale. In realtà è un bel discorso, ma non credo che sia plausibilmente praticabile data la mia spiccata propensione al distacco dall'empirico e all'attaccamento al profilo strettamente psicologico ed individuale. Semplicemente mi chiedo perchè tra due strade di cui una dritta e una piena di curve, volente o nolente opto sempre per la seconda e conseguenzialmente per lo schianto sicuro verso cui mi accingo. Forse sono masochista.


And I find it kind of funny
I find it kind of sad
The dreams in which I’m dying
Are the best I’ve ever had
I find it hard to tell you
I find it hard to take

2 commenti:

  1. Forse? No, non credo si tratti di masochismo. Si tratta solamente del fatto che le strade piene di curve e asperità ci affascinano più dei monotoni rettilinei, sin dai tempi dell'errabondo Ulisse. Altrimenti non ci sarebbe stata alcuna evoluzione nella storia di quello strano animale chiamato uomo.

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  2. Sì, magari hai pure ragione, ma non dimentichiamoci che nei vari momenti della storia si sono sempre interscambiati momenti di razionalità e momenti d'irrazionalità, quindi magari sarebbe ora di riprendere ad essere tristemente razionali ed evitare lo sfacelo. Ma so già che non fa per me e quindi prenderò ciò che di buono verrà se verrà.

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